giovedì 16 febbraio 2023

PHILEAS AD EINDHOVEN

*
 

Autobus articolato ibrido/fuel cell VDL/APTS Phileas (18 metri, 2 casse, 3 assi tutti sterzanti, 177 pax), del 2014 (gruppo di 2 unità numerate 1290-1291, nel 2011 originariamente previste per Amsterdam con numerazione 007-008), in un video promozionale girato nel 2017 ad Eindhoven.

Il veicolo fu progettato nel 2001 (e realizzato nel 2004) dal consorzio APTS (Advanced Public Transport Systems) per essere utilizzato sul corridoio HOV1 ad alto livello di servizio (BHLS), creato ad Eindhoven nel 1994.

L'idea alla base del progetto è stata quella di realizzare un autobus a guida vincolata (in cui non è il veicolo, e quindi il conducente, ma l'infrastruttura a definire la traiettoria), ad alta capacità e tecnicamente innovativo.

Il vantaggio di un autobus a guida vincolata rispetto a un tram tradizionale è la riduzione dei costi: l'infrastruttura è molto meno costosa da installare e mantenere, data l'assenza di rotaie e linee aere di alimentazione.

Il veicolo poteva essere guidato sia in modalità vincolata che non (ad esempio per poterlo trasferire su altra linea o per raggiungere il deposito).

La guida vincolata consentiva di creare vie di corsa più strette rispetto a quanto necessario per gli autobus convenzionali, mantenendo la velocità quando 2 veicoli si incrociavano o affrontavano una curva e di avere un attracco più rapido alle fermate.

Il Phileas utilizzava per questo la tecnologia FROG (Free Ranging On Grid), con la quale seguiva un percorso preprogrammato, che veniva costantemente confrontato dall'elettronica di bordo con un percorso attrezzato con sensori magnetici posti sotto la superficie della via di corsa, per verificare e correggere la posizione dell'autobus rispetto al modello predefinito.

Inizialmente fu prevista una motorizzazione ibrido/GPL serie, ben presto sostituita da una ibrido/diesel parallelo, a causa della scarsa affidabilità della prima (furono realizzate anche 4 unità con alimentazione ibrido/fuel cell).

Furono commercializzate anche 3 diverse versioni del veicolo: 18,5 metri (articolata), 24,5 o 26 metri (biarticolata).

Quella articolata da 18 metri fu prevista per quei i paesi che non consentivano la circolazione di autobus biarticolati da 24 metri, come l'Italia; mentre quella biarticolata da 26 era destinata a quelli per i quali era possibile la circolazione di veicoli più lunghi di 24 metri, come la Turchia.


Nonostante tutte le innovazioni all'avanguardia per l'epoca, si scoprì quasi subito che i veicoli, oltre a soffrire di una scarsa affidabilità delle motorizzazioni, presentavano anche dei difetti di dimensionamento di alcuni componenti, che generavano ingenti perdite finanziarie per i continui fermi per manutenzione.

Senza parlare dei grossi problemi incontrati nelle omologazioni (soprattutto per il controllo del volante nella transizione tra modalità guidata e modalità manuale).

Per questo l'attività di APTS è cessata nel 2014, provocando allo stesso tempo la scomparsa dei Phileas (per mancanza dei pezzi di ricambio).

Nel 2016 ad Eindhoven i Phileas furono sostituiti dai VDL Citea SLFA 181, biarticolati full-electric.

In Italia 4 gestori di reti di trasporto pubblico (Pescara, Riccione, Verona e Bologna) che lo avevano scelto per realizzare filovie bimodali (versione filobus-diesel, da 18 metri), ripiegarono su soluzioni meno innovative dopo il fallimento di APTS.

Il Phileas è stato uno di quei tipici progetti probabilmente nati troppo presto, che sarebbero dovuti essere il futuro ed invece sono diventati subito passato, senza aver avuto mai un vero presente.

Sotto mentite spoglie sta però trovando nuova vita grazie ad alcuni costruttori che lo stanno riproponendo in varie versioni attualizzate: il bielorusso BKM (come bus articolato full-electric e come filobus IMC) ed il turco Aika (come bus biarticolato ibrido).



Nessun commento:

Posta un commento